Nel libro “I veri artisti non fanno la fame”, lo scrittore americano Jeff Goins spiega come il successo negli affari e nella vita nasca da un sano esercizio della nostra creatività. Essere creativi non è uno svantaggio ai fini del successo, ma un strumento potente che va adeguatamente sfruttato a nostro favore.
Per secoli, il mito dell’artista squattrinato ha dominato la nostra cultura, penetrando nella mente delle persone creative e contribuendo a soffocare i loro sogni. Ma la verità è che gli artisti più affermati del mondo non hanno fatto la fame. Anzi, sono riusciti a trarre grande profitto dal potere della loro forza creativa.
La differenza sostanziale tra Artista Prospero e Artista Squattrinato risiede nell’atteggiamento mentale.
Jeff Goins stila un vero e proprio elenco delle differenze tra le due categorie artistiche.
▪️ L’artista squattrinato crede che artisti si nasca, mentre l’artista Prospero sa che bisogna diventarlo.
▪️ L’artista squattrinato si sforza di essere originale, mentre l’artista prospero “ruba” da chi lo influenza.
▪️ L’artista squattrinato crede di avere abbastanza talento, mentre l’artista prospero studia con un maestro.
▪️ L’artista squattrinato è testardo su tutto, mentre l’artista prospero lo è solo sulle cose giuste.
▪️ L’artista squattrinato aspetta di essere notato, mentre l’artista prospero cerca dei mecenati.
▪️ L’artista squattrinato crede di poter essere creativo ovunque, mentre l’artista prospero va dove il lavoro creativo è già in atto.
▪️ L’artista squattrinato lavora sempre da solo, mentre l’artista prospero collabora con gli altri.
▪️ L’artista squattrinato svolge il suo lavoro in privato, mentre l’artista prospero fa pratica in pubblico.
▪️ L’artista squattrinato lavora gratis, mentre l’artista prospero lavora sempre in cambio di qualcosa.
▪️ L’artista squattrinato si svende al primo offerente, mentre l’artista prospero è padrone del suo lavoro.
▪️ L’artista squattrinato padroneggia una sola arte, mentre l’artista prospero ne padroneggia molte.
▪️ L’artista squattrinato disprezza il bisogno di denaro, mentre l’artista prospero fa soldi per fare arte.