Oggi, all’età di 72 anni, è scomparso Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh.
La band bolognese, formatasi nel 1966, composta da Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian e lo stesso D’Orazio, detiene alcuni dei record più importanti nella storia musicale italiana:
– 50 album registrati e più di 70 milioni di dischi venduti.
– Primo gruppo italiano a dotarsi di un impianto luci professionale di proprietà.
– Primi a possedere un camion per trasportare tutta la strumentazione.
– Primi a possedere un palco che montavano nei loro show.
– Primi a tenere concerti nei teatri e nei palasport.
– Primi a usare la tecnologia laser durante un concerto.
– Primo gruppo italiano a possedere e usare un impianto audio personalizzato con due mixer separati: uno per gli strumenti e uno per le voci.
– Prima band italiana ad esibirsi con l’orchestra sinfonica della Scala di Milano.
– Primo gruppo ad utilizzare la macchina del fumo.
– Prima band italiana ad ottenere la nomina di Cavalieri della Repubblica.
– Prima band italiana rappresentata nel Museo delle Cere di Roma.
– “Io sono vivo” è il primo videoclip realizzato in Italia.
– “Tropico del nord” è il primo album italiano su compact-disc.
– “Uomini soli”, brano con cui vinsero il 40° Festival di Sanremo, è il primo video italiano in alta definizione.
– Prima band italiana a chiudere la propria carriera con un concerto in diretta nei cinema.
– Dodi Battaglia è stato il primo chitarrista italiano a cui la Fender produsse una Stratocaster Signature.
Chapeau.