🏆Da quando Billie Eilish ha vinto i Grammy Awards l’attenzione si è concentrata sul fatto che tutta la sua musica finora è stata registrata con suo fratello, Finneas O’Connell, nella loro casa di famiglia a Los Angeles.
👫”Le persone si comportano come se registrare l’album di Billie nella mia camera da letto fosse stato difficile, ma in realtà, ogni volta che sono in uno studio di registrazione ci vuole una fottuta ora per far funzionare un cavo aux”
👍🏻Dalle parole di Finneas emerge che avere a disposizione la propria attrezzatura in un luogo in cui ci si sente a proprio agio, spesso produce risultati migliori rispetto a quando si registra in un ambiente estraneo.
🎙️🏠Lo studio di O’Connell è stato una camera, attrezzata professionalmente, con un letto contro un muro, dove Eilish si è seduta per registrare la sua voce, utilizzando un microfono a condensatore cardioide Audio-Technica AT2020.
🎹🖥️Il restante setup era composto da Logic Pro X, un’interfaccia Universal Audio Apollo 8 e un paio di Yamaha Nearfield HS5 con subwoofer H8S.
🎧🎶Successivamente Finneas ha consegnato le canzoni di Eilish al fonico Rob Kinelski, che le ha rese solo un po ‘più equilibrate, perché tutto quello che è uscito dal loro home studio aveva troppe frequenze basse. Dulcis in fundo, John Greenham, tecnico di mastering, si è assicurato che le loro canzoni suonassero bene ovunque.
🏅Da questa storia di successo possiamo evincere che lo studio di registrazione è ancora importante ma non indispensabile per registrare un album (o un singolo)?!?
E quanto contano gli anni di studio, la tecnica, il talento e la buona sorte per la riuscita di un prodotto artistico?
🔜Resta, comunque, da vedere se l’enorme successo del disco di debutto di Billie Eilish porterà Finneas a rivalutare il suo setup di registrazione in futuro.
💡Fatto sta che l’approccio “home recording”, per ora, si è rivelato vincente e sta influenzando un’intera generazione di giovani producers e songwriters.