Secondo la teoria degli archetipi, elaborata dallo psichiatra e psicanalista svizzero Carl Gustav Jung,
ogni fase della nostra vita è scandita dall’attivazione di precisi modelli primitivi originari inconsci, definiti archetipi, già presenti dentro ognuno di noi.
Gli archetipi sono generalmente rappresentati da 12 figure portatrici di caratteristiche universali, in termini di bisogni, desideri, obiettivi, aspirazioni e paure:
➡️ L’Innocente
➡️ Il Saggio
➡️ L’Esploratore
➡️ L’Eroe
➡️ Il Mago
➡️ Il Ribelle
➡️ L’Uomo Comune
➡️ Il Burlone
➡️ L’Amante
➡️ L’Angelo Custode
➡️ Il Sovrano
➡️ Il Creatore
Unire la teoria degli archetipi con il Songwriting può rendere più efficaci i testi delle nostre canzoni. Facendo leva su uno specifico archetipo, infatti, si può puntare a toccare una chiave emotiva che rende il nostro pubblico più coinvolto in una canzone. Motivandolo, così, a riascoltare il brano e ad affezionarsi ad esso.
L’identificazione che si genera all’interno di una canzone crea un link, cognitivo ed emotivo, che lega l’opera e l’artista all’ascoltatore. Riuscire ad agganciare il testo di una canzone a un tipo di narrazione archetipica e alle sue emozioni può aumentare il potenziale di coinvolgimento ed interesse del pubblico.
Molte canzoni di successo hanno questo potere.
Pensiamo a Vasco Rossi che, in “Vita Spericolata”, incarna l’archetipo del ribelle.
Stesso discorso vale per Achille Lauro in “Rolls-Royce” e per Gianna Nannini con la canzone “America”.
Franco Battiato che porta nel suo DNA l’archetipo del saggio ed il brano “La Cura” ne è il manifesto.
Pensiamo al successo delle canzoni di Ultimo, il cui storytelling “dalla parte degli ultimi per sentirmi primo” rappresenta l’archetipo dell’eroe.
Niccolò Fabi e Brunori Sas, con due canzoni intense come “Costruire” e “La Verità”, incarnano l’archetipo dell’uomo comune.
Fino ad arrivare a molti brani di Jovanotti che lo identificano con l’archetipo dell’esploratore.
Le canzoni che più amiamo toccano sempre delle corde che fanno parte del nostro inconscio e che spesso sfuggono al nostro Io razionale. È per questo motivo che fare consapevolmente riferimento alla teoria degli archetipi può essere un ottimo esercizio per potenziare la forza evocativa e comunicativa di ciò che scriviamo.
L’articolo è ispirato, riprende e riformula alcuni concetti e idee che si trovano all’interno dei Libri “La Musica Attuale” di Massimo Bonelli e “Digitalization” di Ballarani-Facchinetti.