Dlin Dlon!
(Suona il campanello di casa mia, apro la porta)
– Ciao!
– Chi sei?
– Sono la Morte, sei pronto?
– A far cosa?
– A morire, è il 21 Dicembre 2012: la fine del mondo. Non l’hai sentito dire in giro?
– Non esco di casa da due settimane: la prima per una tonsillite, la seconda per pigrizia.
– Beh, l’avrai sentito alla tv?
– Non pago il canone da dieci anni, me l’hanno tolta.
– Su internet?
– Quei maledetti di Fastweb mi hanno staccato la connessione da 5 giorni: problemi tecnici.
– Non ti è arrivato un sms di notifica ieri?
– Quale, quello che diceva: Ricordati che domani morirai. Ti passerò a prendere entro le 22. Vestiti comodo e, qualora volessi portare con te un bagaglio a mano, assicurati che non superi i dieci chili?
– Esatto, quello.
– Pensavo fosse uno scherzo, o magari un errore (Speravo più la prima).
– Va bé, comunque dobbiamo andare, sei l’ultimo rimasto.
– Morte aspetta un attimo. Mi sciacquo, mi vesto, metto due cose nello zaino e sono pronto.
– Ti va un caffè?
– Ma sono le venti!
– Ma è Lavazza!
– Qualità Oro?
– Esatto.
– Ok, ma che siano solo dieci minuti.
– Perfetto, accomodati. Dammi pure la falce, che la metto nel porta ombrelli.
– Tieni.
– Ti vuoi togliere anche la tunica?
– No grazie, quella la tengo.
(Ci accomodiamo in cucina)
– Senti, Morte, ma tu sei un lui o una lei?
– Una lei.
– Perciò hai la patata?
– No, solo ossa, niente organi né pelle.
– Quindi non puoi fare all’amore?
– No.
– Ah, sei una verginotta?!
– Non m’interessa l’amore, m’interessa la morte.
– E quanti anni hai?
– Non si domanda l’età a una signora.
– Puoi anche dirmelo, dovrò morire, a chi lo potrei rivelare?
– È salito il caffè, spengi il fuoco.
– Ah, giusto! Quindi sotto la tunica sei solo ossa… e le scarpe, che porti?
– Sono incollate al vestito.
– E come ti muovi?
– Fluttuo.
– Fico. E porti sempre lo stesso vestito?
– Non lo stesso vestito, lo stesso modello. Ne ho armadi pieni. Hai presente i vestiti che vendono nei negozi di carnevale? Ecco, quelli li fabbrico io. Manodopera artigianale, stoffe di prima qualità. È il mio business, la mia attività commerciale principale. Oltre a uccidere.
– Hai capito che imprenditrice! Senti, Morte, una curiosità: ma perché il mondo deve finire proprio oggi?
– Qualche secolo fa ho firmato un contratto con i Maya. Mi hanno pagata profumatamente per liberare il mondo dagli esseri umani, entro la mezzanotte di oggi.
– E che ne sarà del mondo?
– I Maya lo hanno affittato a un imprenditore di Giove, che da domani inizierà a costruire campi di Palla prigioniera per gli abitanti della Via Lattea.
– E se non fai finire il mondo entro oggi?
– Dovrei pagare una maxi penale.
– Che consisterebbe?
– Nel far resuscitare tutte le persone che ho ucciso in questi anni.
– Un lavoraccio. Ti conviene far finire il mondo.
– Eh sì, in effetti… Ma ti manca tanto?
– No, metto due cose nello zaino e sono pronto. A proposito cosa devo portarmi? Dove andiamo?
– Su Marte. Vi carico tutti su uno shuttle e vi spedisco lì.
– Ah, su Marte… Fa caldo?
– Bermuda e felpa leggera per la sera. Sbrigati!
– Senti, Morte, un’ultima sfida alla Playstation prima di partire?
– Sei matto?! Sono quasi ventiquattro ore filate che lavoro. Sono stremata.
– Dai, un’ultima sfida!
– No!
– Neanche se facciamo tu Brasile e io San Marino?
– Uhm… Hai Fifa 2013?
– Certo.
– Ok, sfida secca. Però metti i tempi da dieci, e lo stadio e l’arbitro li scelgo io!
(Dal Libro “Se Rinasco Voglio Essere Yoko Ono”: http://www.ibs.it/code/9788898149018/ratini-jacopo/se-rinasco-voglio-essere.html)