Li vedi fluttuare.
Madri, padri, figli, potenziali serial Killer.
Kamikaze. Suicidi. Autolesionisti. Pubblicamente pericolosi.
Dovrebbero istituire un corso di formazione obbligatorio per attraversare la strada.
Spavaldi, ai limiti della follia.
Spocchiosi. Saccenti. Arroganti. Sfrontati. Convinti che, qualora avvenisse la collisione, ci rimetterebbe solo la carrozzeria dell’automobile e non la loro pelle, i loro volti, le loro ossa, le loro articolazioni, le loro gambe, le loro mani… No, solo la carrozzeria del veicolo senza colpa.
Se ne fregano dei semafori. Daltonici: per loro è sempre verde.
Se ne sbattono delle strisce, tagliando qualunque strada in qualunque senso: in verticale, in orizzontale, in diagonale, senza chiedere mai scusa… cascasse il mondo!
Si tuffano a bomba sotto le tue ruote e pretendono il rispetto, la precedenza.
Si fanno “arrotare” mentre scrivono un sms e quando vengono investiti si preoccupano, in primis, che lo schermo del loro iPhone sia ancora integro. Solo dopo cominciano a urlarti contro.
E tu, autista incolpevole, rimani basito e pensi: sono dei pazzi, meglio non istigarli, meglio assecondarli. Domandi: “Tutto bene? Ti sei fatto male? Sei sbucato all’improvviso, non ho fatto in tempo a frenare…”. E loro ti guardano risentiti. Incazzati.
Roba da matti?! Eppure per loro è tutto così normale.
Un tempo ero convinto che i piccioni fossero gli esseri più stupidi sulla faccia della terra, ora credo che siano davvero in buona compagnia.
[Dalla rubrica “Narratini” pubblicata sul mensile “Gino Magazine” pag. 36: http://issuu.com/ginomagazine/docs/ginomagazine_aprile_2014]