Mi dice: “Un tempo ero un giocatore di tennis professionista.
Non ho perso una gara per tre anni consecutivi.
Avevo il miglior rovescio di tutta la città.
Anche il servizio non era male: un ace su dieci battute, in media.
Ho vinto coppe e tornei, singoli e in doppio.
Avevo una lunga carriera davanti a me.
Poi la mia compagna è rimasta incinta, mia madre si è ammalata di polmonite
e mio fratello è partito in guerra.
In casa avevano bisogno di me e sai le priorità, le responsabilità…
Così dovetti rinunciare al tennis ed entrai in fabbrica.